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Smaltimento olio idraulico e altri scarti di oli per circuiti idraulici

Servizio di ritiro e smaltimento per officine

Gli oli esausti sono fortemente inquinanti per l’ambiente

Si tratta di residui di origine industriale ma anche domestica. Tra questi figurano l’olio del motore o i residui di olio dopo fritture in cucina o altri tipi di cotture. In caso di combustione, possono produrre sostanze tossiche, se dispersi nel terreno potrebbero causare facilmente un danno di grandi proporzioni per la salute pubblica. Per questo motivo è importante procedere a un efficace e attento smaltimento dell’olio esausto.

Va detto che gli oli dei motori, ricchi di metalli e residui ossidati di combustione, sono generalmente più inquinanti di quelli utilizzati per uso domestico, risulta dunque indispensabile comprendere come smaltire l’olio esausto.

In Italia è nato un ente, il CONOU (Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati) che ha introdotto una normativa che tocca tutti gli aspetti della gestione degli oli esausti. Il CONOU raccoglie il 95% dell’olio lubrificante esausto in Italia.

Le officine sono obbligate a smaltire i rifiuti prodotti seguendo un iter normativo ben preciso.

Ma come funziona la procedura di smaltimento per oli di natura idraulica?

Innanzitutto non bisogna mai dimenticare che ogni genere di rifiuto deve essere confezionato e identificato in base alla sua pericolosità.

L’olio esausto va raccolto in una tanica a tenuta stagna e consegnato ai centri di raccolta autorizzati, le isole ecologiche, oppure si deve contattare un’impresa di smaltimento di olio esausto.

La normativa prevede che se la quantità di olio esausto è superiore ai 600 litri, non potrà essere consegnato presso i punti di raccolta comunali.

Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti delle aziende che fanno attività di manutenzione, è importante seguire determinati passaggi per una corretta applicazione delle regole fondamentali di smaltimento. I rifiuti, come è noto, si generano quando l’attività di manutenzione produce scarti. Lo scarto è qualsiasi sostanza o oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l’intenzione o l’obbligo di disfarsi in caso di manutenzione esterna (effettuati nello stabile del cliente).

In questo caso le strade da seguire sono due:

  • il cliente si prende carico del rifiuto configurandosi come detentore del rifiuto provvedendo alla sua gestione con conseguente conferimento a soggetti terzi autorizzati;
  • il manutentore si configura come produttore del rifiuto e si fa carico del conferimento del rifiuto presso il proprio deposito temporaneo.

Il trasporto del rifiuto deve essere effettuato con un mezzo autorizzato dall’Albo Nazionale Gestori Ambientali. Per quanto riguarda la manutenzione interna, il manutentore in questo caso si configura sia come produttore che come detentore del rifiuto e deve farsi carico del conferimento del rifiuto. Il trasporto del bene oggetto di manutenzione può essere effettuato con semplice Documento di Trasporto in conto lavorazione.

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