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SMALTIMENTO CARBONI ATTIVI ESAUSTI

La gestione dei rifiuti da manutenzione di impianti di abbattimento con carboni attivi

La gestione dei rifiuti è un tema sempre più attuale, soprattutto se visto alla luce degli ingenti danni che sono stati fatti all’ambiente nel corso degli anni e che si stanno ripercuotendo sull’umanità con catastrofi ambientali e gravi cambiamenti climatici. Lo smaltimento dei rifiuti pericolosi è, quindi, un dovere oltre che legislativo anche etico da parte di chi direttamente o indirettamente li produce.

Carboni attivi: cosa sono e a cosa servono

Il carbone attivo è un materiale costituito essenzialmente da carbonio amorfo. Esso è noto per la sua notevole porosità e per la sua elevata superficie specifica. Questi parametri lo rendono un materiale capace di adsorbire moltissime molecole, quindi viene adoperato in moltissimi ambiti. Ad esempio, viene adoperato negli impianti di abbattimento, deputati alla purificazione dell’aria da diverse scorie, le quali vengono depositate proprio sulla superficie dei letti di carbone attivo.

Perchè è necessario fare manutenzione?

Va da sè che continuando ad accumulare sostanze sulla superficie del carbone attivo, si ha la graduale perdita di potere adsorbente. A questo punto è necessario intervenire con una rigenerazione o con una sostituzione del carbone. Durante questa operazione si ha la formazione di innumerevoli rifiuti pericolosi, che devono essere opportunamente trattati. Lo stesso carbone attivo esausto è un rifiuto pericoloso e come tale deve essere adeguatamente smaltito.

Come smaltire?

Lo smaltimento dei carboni attivi esausti deve essere affidato ad una ditta competente in materia di rifiuti pericolosi. Come ogni altro rifiuto pericoloso il carbone attivo esausto possiede un codice CER, che varia in funzione dell’utilizzo che ne è stato fatto. Nel caso di carboni attivi esausti da impianti di abbattimento il codice CER riflette il fatto che, quando esausti, i carboni attivi sono contaminati da solventi e sostanza nocive che non possono essere riversate nell’ambiente. Proprio in base alla classe di pericolosità si deciderà, poi, la tecnica di smaltimento più adeguata.

 

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