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Nuovo Rapporto Ispra 2019

147,1 milioni di tonnellate di rifiuti speciali gestiti in Italia nel 2017, di cui 137,6 non pericolosi e i restanti 9,5 milioni pericolosi.

È quanto viene riportato nel nuovo Rapporto dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) “Rifiuti speciali 2019”, presentato nei giorni scorsi a Roma.

Le forme di smaltimento più usate nel 2017 riguardano il ricorso alla discarica e al trattamento chimico-fisico.

Nel paragonare i dati del 2017 con quelli del 2016 si è assistito a un aumento del 4,1 per cento del quantitativo complessivamente gestito. “In particolare le quantità avviate ad operazioni di recupero aumentano del 7,7 per cento, mentre quelle avviate a smaltimento diminuiscono dell’8,4 per cento.

Nell’ultimo anno preso in esame, la forma di gestione più diffusa è il recupero di materia (67,4 per cento con 99,1 milioni di tonnellate), seguito da altre operazioni di smaltimento (10,9 per cento con 16 milioni di tonnellate) e dallo smaltimento in discarica (8,2 per cento con 12 milioni di tonnellate). Più modeste le percentuali che riguardano le quantità di rifiuti avviate al coincenerimento e all’incenerimento.

Nel complesso, dunque, c’è stato un aumento di quasi tutte le operazioni di recupero. I rifiuti recuperati attraverso le operazioni di “riciclo-recupero di metalli e dei composti metallici” e il “riciclo-recupero di altre sostanze inorganiche” sono cresciuti rispettivamente di 3,2 milioni di tonnellate e 1,7 milioni di tonnellate.

Da non sottovalutare anche i dati sullo “scambio di rifiuti”, con 1,5 milioni di tonnellate in più, lo “spandimento sul suolo a beneficio dell’agricoltura o dell’ecologia” e il “riciclo-recupero di altre sostanze organiche” con un aumento di 479mila tonnellate e 309mila tonnellate.

I rifiuti sottoposti al trattamento biologico e chimico fisico rispetto al 2016 si sono ridotti di 1,3 milioni di tonnellate. I rifiuti smaltiti in discarica sono diminuiti di 63 mila tonnellate, mentre è aumentato il quantitativo di rifiuti sottoposti a incenerimento di 55 mila tonnellate.

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