Nuova mappatura dei siti più inquinati d’Italia. Purtroppo ancora tristi conferme e casi irrisolti
L’ultimo rapporto pubblicato dallo studio SENTIERI parla purtroppo chiaro e pone davanti agli occhi un panorama decisamente preoccupante per la salute pubblica.
È di pochi giorni fa la pubblicazione dello Studio SENTIERI – Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento – a cura dell’Istituto Superiore di Sanità. Uno studio che mette nero su bianco la situazione dei siti più inquinati d’Italia e ne traccia un profilo ben preciso.
Purtroppo la situazione dei 39 siti classificati di interesse nazionale per interventi di bonifica (secondo il decreto del Ministero dell’Ambiente del’11 gennaio 2013, durante il governo Monti), è allarmante. A questi siti si aggiunge oggi anche il caso della Fluorsid in Sardegna che è tutt’ora oggetto di indagine da parte della magistratura di Cagliari per le presunte gravi inadempienze sullo smaltimento dei rifiuti pericolosi che l’azienda ha effettuato nelle aree limitrofe.
Oggi il rapporto ha delineato anche l’incidenza e le patologie per alcuni dei 39 siti segnalati dal Ministero dell’Ambiente.
Secondo lo Studio SENTIERI infatti, si è registrato un incremento del rischio di mortalità del 15% con una diffusione di diverse patologie in numero nettamente maggiore rispetto ad altre aree d’Italia. Ecco l’elenco:
- Porto Torres (Sardegna)
- Priolo (Sicilia)
- Brescia (Lombardia)
- Cogoleto (Liguria)
- Fidenza (Emilia-Romagna)
- Cologno Monzese e Sesto S. Giovanni (Lombardia)
- Venezia Porto Marghera (Veneto)
- Laguna di Grado e Marano (Friuli)
- Trieste (Friuli)
- Bari (Puglia)
- Taranto (Puglia)
In queste località sono state diagnosticate forme diverse di tumori e leucemie nonché malattie a carico dell’apparato respiratorio. In questa situazione di allarme, è palese che è sempre più importante una politica che sia promotrice di azioni che portino ad uno smaltimento corretto degli inquinanti. Tutto ciò potrebbe avvenire grazie ad una sensibilità più diffusa e ad aziende altamente specializzate che concretizzino le indicazioni provenienti dai cittadini e dalla politica.
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