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Stoccaggio dei rifiuti: tutto quello che c’è da sapere per un iter corretto

Secondo la legislazione italiana lo stoccaggio dei rifiuti viene definito come un insieme di attività che comprendono lo smaltimento, il deposito temporaneo e il recupero e la messa in riserva degli stessi.

Spesso si fa confusione tra stoccaggio rifiuti e deposito temporaneo. Quest’ultimo però è sottoposto ad una regolamentazione piuttosto severa, che impone che il deposito temporaneo non sia altro che un raggruppamento di rifiuti che può essere creato solo nel luogo in cui i rifiuti stessi vengono prodotti. In più, al fine di un successivo recupero e corretto smaltimento, i depositi temporanei devono essere creati secondo categorie omogenee, distinguendo le diverse tipologie di rifiuti prodotti. In ultimo, i depositi temporanei non possono avere una durata superiore ad un anno.

Per alcune categorie di rifiuti, tipo quelli pericolosi, il tempo di permanenza e il quantitativo depositabile sono sensibilmente inferiori a quelli definiti per i rifiuti normali. Si parla infatti di un tempo massimo di 3 mesi e di un quantitativo massimo di 10 MC al fronte dei 20 MC per i rifiuti non pericolosi.

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