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Biossido di titanio. Cambia la classificazione rifiuti per questa sostanza?

Su iniziativa della Francia è stato segnalato all’ECHA, l’agenzia europea per la classificazione delle sostanze chimiche, un potenziale pericolo di cancerogenità per il biossido di titanio , che sarà sottoposto al vaglio della commissione europea che a sua volta potrà rivedere la classificazione di questa sostanza la cui inalazione potrebbe provocare tumori.

Quello che la Francia chiede all’ECHA è la classificazione Carc. 1B, H350i, ovvero che può provocare il cancro se inalato. Questo porterebbe ad una piccola rivoluzione in molti comparti industriali che attualmente utilizzano questo componente.

I settori maggiormente coinvolti sono quelli che si occupano di pitture, inchiostri, rivestimenti, plastiche, gomme, carte, intonaci, adesivi, tessuti, vetro, ceramica, componenti elettronici, catalizzatori, additivi alimentari (E 171), prodotti farmaceutici, cosmetici, impronte dentali, etc.

Oltre ad un potenziale divieto nell’utilizzo futuro, altre implicazioni sono da ricercarsi nella procedura di smaltimento rifiuti pericolosi per le industrie che utilizzano il biossido di titanio.

Non sappiamo ovviamente che tipo di ripercussioni potrà portare questa nuova classificazione ma siamo sicuri che, dati i molti settori coinvolti, ci saranno serie implicazioni negli approcci industriali delle aziende che trattano la sostanza incriminata.

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