Analisi chimiche sui rifiuti: quanto sono utili per un’azienda?
La gestione dei rifiuti di un’azienda dovrebbe anche tenere conto di un processo di analisi rifiuti per l’avvio ad un corretto smaltimento.
Un progetto aziendale di gestione dei rifiuti prodotti dovrebbe mettere a a budget anche la voce relativa alle analisi da effettuare su di essi. Le motivazioni potrebbero sembrare ovvie ma per tantissime aziende le analisi sono solo una spesa in più di cui si può (?) fare a meno.
In realtà la normativa sull’argomento è abbastanza chiara e prevede che un’azienda non possa delegare a terzi i processi di classificazione dei rifiuti e deve essere presente in ogni fase della gestione di essi. Appare quindi chiaro che l’attribuzione dei codici CER deve essere eseguita dal produttore che conosce la tipologia del rifiuto prodotto in azienda e per conoscere i vari materiali di scarto che devono essere avviati allo smaltimento rifiuti, deve necessariamente eseguire analisi periodiche.
D’altronde la normativa, disciplinata dal D.Lgs. 152/2006 è chiara sulla classificazione e sulla caratterizzazione:
- La classificazione dei rifiuti è effettuata dal produttore assegnando ad essi il competente codice CER, applicando le disposizioni contenute nella decisione 2000/532/CE.
- Se un rifiuto è classificato con codice CER pericoloso ‘assoluto’, esso è pericoloso senza alcuna ulteriore specificazione. Le proprietà di pericolo, definite da H1 ad H15, possedute dal rifiuto, devono essere determinate al fine di procedere alla sua gestione.
- Se un rifiuto è classificato con codice CER non pericoloso ‘assoluto’, esso è non pericoloso senza ulteriore specificazione.
Se un rifiuto è classificato con codici CER speculari, uno pericoloso ed uno non pericoloso, per stabilire se il rifiuto è pericoloso o non pericoloso debbono essere determinate le proprietà di pericolo che esso possiede.
In base proprio a questo ultimo estratto è facilmente intuibile come il processo di analisi chimica del rifiuto debba essere un elemento imprescindibile nella gestione dei rifiuti prodotti.
Attribuire infatti un codice CER diverso da quello che il rifiuto dovrebbe avere, espone l’azienda a sanzioni amministrative non di poco conto.